ste||arium

31.7.06

stasera tocca ai noris pella


Così arrivò il giorno in cui La Rochelle comprò il microfono e il cavo per trasferire dalle cassette stereo al pc il suono dei suoi Noris Pella. Quattro pezzi hanno trovato ospitalità su MySpace.com (http://www.myspace.com/norispellalarochelle), dove giacciono ascoltabili da chi possiede una connessione cristiana (chi ha un 56k ha una scusa belle pronta...). Il primo si intitola Grain ed è una colonna sonora pensata per il mio imminente viaggio in Basilicata in mezzo ai campi dove fu girato "Io non ho paura"; il secondo è 4 a.m. (qualche mese fa ne parlavo in un questo post), di cui non sono proprio soddisfatto della registrazione, ma tant'è; la terza traccia, Oran, è un'improvvisazione su due poesie di Vittorio Sereni (1913-1983); chiude Joyce, un semplice giro di chitarra sintetica. Tutti i suoni sono usciti in modo più o meno empirico dalla mia vecchia Korg i-40, la voce è di La Rochelle. I Noris Pella cessano per un attimo di essere un gruppo immaginario per confondersi tra le chiare, fresche, dolci acque del mondo musicale a cui avevano sempre anelato.

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26.7.06

simulacra e lettere d'amore


E’ ipotizzabile che cinque anni fa io fossi un'altra persona, sennò come spiegare questa lettera d’amore? Ma soprattutto come fu possibile scrivere “simulacri di noi stessi”? Che cazzo vuol dire?


"(…) Bernardo Soares stanotte sarà fedele e discreto compagno, leggo – spesso approvo, altrettanto mi meraviglio – e già sento di essere un novello Pessoa senza eguali lampi di genio né classe, ma con intenti simili – scrivere di sé a se stesso – che dalla sua via Rossini/Dos Douradores guarda quel frammento di vita, che è poi l’universo intero, passare con desideri e istanti di altro, perché è sempre l’Altro che si cerca e perché tutti si è simulacri di noi stessi.

E allora dov’è Pietro? Dietro che pseudonimo, maschera, fondale di stelle si sta celando? Lui ha così fame di sé da crearsi continuamente in nuove forme e idee di sé, ma è pur sempre un simulacro di se stesso e accortosi del paradosso, anziché abbandonare l’impresa (in realtà una folle corsa agli armamenti), incrementerà le energie per riuscirne vincitore.

Cara ****, fortuna che ci sei tu: quando mi trovo con te, in silenzio, ho la sensazione di intraprendere (o stare per) un lungo viaggio al mio interno, dall’esito scontato, però di grande conforto.

Ah, come vorrei essere lo zingaro dentro di me; allo stesso tempo vorrei essere con te. La tua è una presenza che mi cambia e – forse – mi rende più vero. (…)"

(da una lettera del 31 luglio 2001, mai spedita)

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23.7.06

Italia-Francia 6-4 (d.c.r.)

Con un po' di ritardo, ecco qui una camera toss per celebrare la Coppa del Mondo. Siamo ai supplementari, i francesi attaccano e noi soffriamo come bestie. Caressa (telecronista di Sky) prova a farci coraggio, ma sembra impossibile. Zidane però impazzisce; si va ai rigori... vabbè, la storia la sapete già. Grazie a Robi che è riuscito a estrarre dalle lamiere della Canon questa e altre foto.

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12.7.06

Test di laboratorio confermano che l'Italia ha vinto i Mondiali.
Basta con i pizzicotti.