corteggiare le parole
Per ora mi è solo venuto in mente il titolo mentre tornavo a casa in tram. Viviamo semisott'acqua in un'immensa laguna di parole; ascoltate e ingurgitate rapidamente queste parole non ci dicono nulla (il colpo di fulmine non esiste quasi mai), ma è solo riuscendo a penetrare l'essenza di alcune di esse che potremo dare un senso a quello che scriviamo. Quindi il post dovrebbe parlare del fatto che chi scrive deve continuamente provarci con le parole.
3 Comments:
Io ci provo con le parole, però loro sono già fidanzate.
Quindi, mi rimane solo lo spazio per una storia semiclandestina da condurre nascosto davanti al mio computer.
è capitato anche a me, di provare la stessa cosa. La parola in questione era volgar eperò, nn la ripeto
Corteggiare le parole. Cercare di conquistarne tante, e poi scegliere. Una per volta, necessariamente una dopo l'altra, per tracciare il microlibroUomo nel macroLibromondo.
Se sul secondo non c'è dominio senza la parola, è necessario individuare anzitutto quelle, «magiche», che mettano ordine tra le righe del primo.
Perchè, diceva il meraviglioso Calvino, «dall'altro lato delle parole c'è qualcosa che cerca di uscire dal silenzio, di significare attraverso il linguaggio, come battendo colpi su un muro di prigione».
Aloha!
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