web-radici
Aahhh, le paradisiache visioni del web. Che bel paesaggio, il web! Pensa, fino a 5 minuti fa il tuo computer era disconnesso dalla rete, viveva quindi nel suo presente di ignoranza e autismo all’oscuro del Grande Fluire. Adesso sei qui a guardare il web come se fosse il mare, nello stesso modo in cui un giorno hai guardato il Mediterraneo dal parapetto di quel viale che porta alla stazione di Agrigento. Il fatto è che ti è venuta voglia di buttarti in quel mare; così, aprendo Stellarium, sei entrato a fare parte dell’onnicomprensivo paesaggio della rete. Questo spazio, nemmeno tuo, questo spazio che ti ospita, è la carta d’identità che sancisce la tua appartenenza alla Serenissima Repubblica di Internet. Un giorno, partendo proprio da qui, inizierai un viaggio che ti porterà nei più remoti angoli della rete, riderai, amerai, ti perderai, forse proverai malinconia. E poi come d’incanto riconoscerai un cespuglio nel deserto del mare d’Aral, un minuscolo segno della tua presenza nel paesaggio infinito della rete; sarà la chiave per tornare a casa nell’unico luogo che prima di ogni altro hai creato, nella casa di Stellarium, le tue radici, la tua web-ancora che esiste per sognare di fermare questo grande fluire.
Post Scriptum: Stellarium è on-line come i sogni sono on-sleep, se nella mia camera da letto cerco prove tangibili della loro esistenza non ne trovo.
5 Comments:
Radici, che meraviglia ritrovarle osservando aspetti del panorama inusuali, insignificanti, apparentemente senza significato.
Il web è la camera dei segreti, dei sogni nascosti, dei desideri inespressi e mai rivelati, a forma di lettere e numeri o racchiusi in immagini scattate, mollate e riprese.. Come con la magica scatola riproduttrice di immagini (che bella, la televisione dove Vianello ci cantava
"Tremarella")in bianco o nero o colorate, o con il totem mcluhaniano che fu la radio (e che oggi si nasconde nelle tasche dei miei jeans, e totem non lo è più) oggi con il web riproponiamo la ricerca di nuove emozioni. Io le lego a un romanzo banale mai detto ad alta voce, mentre tu, caro larochelle, le metti tutte in un cespuglio di un mare essiccato.. hey, ma d'altronde, non è soggettiva la ricerca di un'emozione. Grazie a Dio, c'è ancora voglia di mettere a disposizione un nuovo sogno, condividendolo con chi sogni ne ha a metà. Stellarium is my home, un diario nuovo, mai letto... appunto, un web-diary.
Piè, la vedo scura!
;)
Once is enough, trial is alone. Grace fall into us.
All through the night, Father I crawled.
Sun of my soul be revealed. Walking amongst the stones
from the sky, feeling their rhythm wash over me.
Rite of this waring god. Destructive, alive, frees you now.
Rivers of fear, don't you know? Vigil of faith stills you now.
You've been shown over and over, don't you know?
You've been shown over and over, don't you know?
Caro Siebel_boy,
la tua missiva è stata finalmente aperta.
E ora, è solo questione di tempo... per ritrovare la strada verso le radici, si intende.
C'era una volta birrrba nel web...
Tempo fa una visione molto "sentimentale" della rete mi aveva fatto leggere in questa poesia di Walt Whitman un'azzeccata descrizione dell'umano desiderio di comunicare che getta i suoi segnali nello spazio virtuale:
A Noiseless, patient spider,
I mark’d, where, on a little promontory, it stood, isolated;
Mark’d how, to explore the vacant, vast surrounding,
It launch’d forth filament, filament, filament, out of itself;
Ever unreeling them—ever tirelessly speeding them.
And you, O my Soul, where you stand,
Surrounded, surrounded, in measureless oceans of space,
Ceaselessly musing, venturing, throwing,—seeking the spheres, to connect them;
Till the bridge you will need, be form’d—till the ductile anchor hold;
Till the gossamer thread you fling, catch somewhere, O my Soul.
(da «Leaves of Grass»)
qui ho trovato al volo una traduzione:
http://www.grandespirito.it/garzetta.html
Mi piace, la condivido e spero sia gradita, anche se il post mi ricorda di più il viaggio dell'Alchimista di Coelho...
:)
Come di consueto, ALOHA!
;)
Ciao Pietro!
Grazie mille per il bentornato, sei davvero gentile. Scusa per la prolungata assenza, cercherò di recuperare!
Francesco
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