ste||arium

27.1.08

salva con nome

"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
(fonte Wikipedia)


piazzale illuminato
La mia, la tua, la nostra: ogni memoria è una specie a rischio estinzione.

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4 Comments:

At 1/27/2008 09:33:00 PM, Anonymous Anonimo said...

la memoria ci aiuta a vivere, ci tiene compagnia e ci rende forti nell'affrontare il futuro

 
At 1/28/2008 11:08:00 PM, Blogger krepa said...

mi unisco...non aggiungo altro

 
At 1/31/2008 09:12:00 PM, Blogger altraepoca said...

la memoria serve per non dimenticare cosa può essere capace di fare un uomo ad un altro uomo....mi unisco anche io a quello che hai scritto...

altraepoca

 
At 1/31/2008 11:37:00 PM, Blogger la rochelle said...

ho cercato su internet una citazione da mettere a corollario di questo post. in particolare mi è piaciuta questa considerazione del sociologo americano jeffrey alexander che ho trovato sul "wikiquote" della shoah. la copio-incollo qua sotto:

"Nella misura in cui l'Olocausto è giunto a definire la disumanità nel nostro tempo, esso ha dunque svolto una funzione fondamentalmente morale. La «moralità post-Olocausto» ha potuto svolgere questo ruolo, tuttavia, solo attraverso una forma sociologica: è diventata una metafora di collegamento che gruppi sociali di diverso potere e legittimità hanno utilizzato per definire logicamente come bene o come male gli eventi storici in corso. Ciò che l'Olocausto ha identificato come il male più profondo è l'impiego sistematico ed organizzato della violenza contro i membri di un gruppo collettivo stigmatizzato, sia esso definito secondo criteri primordiali o ideologici. Questa rappresentazione non solo ha identificato come male radicale i colpevoli e le loro azioni, ma ha interpretato come male anche i non-attori. Secondo i criteri della moralità post-Olocausto ad ogni individuo è ora richiesto, normativamente, lo sforzo di intervenire contro qualsiasi Olocausto, al di là di ogni considerazione di costi e conseguenze personali."

>>un saluto krepa e all'anonimo sopra krepa

>>sotto krepa è spuntata una "donna d'altri tempi": piacere di conoscerti altraepoca

 

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