l'evasore temporale
La scrittura è tempo passato a scrivere. Eppure il tempo di queste parole non esiste. L’introduzione dell’ora solare e lo spostamento delle lancette indietro di sessanta minuti mi regalano 3600 secondi al di fuori del tempo. Ora sono le 2 di notte, tra un’ora saranno di nuovo le 2. E io nel frattempo avrò vissuto in tutto e per tutto, tranne che per il tempo.
Un evasore temporale con i giorni contati, ecco cosa sono. Con un tesoretto di 3600 secondi da custodire gelosamente, fino a quando l’esattore dell’ora legale non ne pretenderà la restituzione.
Mentre riavvolgo le lancette e si rifanno le 2, la mente - come frutta esposta ad arte sul banco del mercante imbroglione - mi offre a buon prezzo un invitante treno di ricordi. Non trassare, arrogante bottegaio, dentro la mela ci sta il verme. Il verme del passato. Ma questi 3600 secondi li voglio riempire di presente, perciò scrivo dell’amore.
L’amore? Treni di sola andata: corsa, stazione, corsa. A differenza degli orologi, non tornano mai indietro. Al limite ritardano.
Etichette: camera toss, foto, parole, ricordi, scrivere, tempo