ste||arium

28.10.07

l'evasore temporale

millennium bridge
La scrittura è tempo passato a scrivere. Eppure il tempo di queste parole non esiste. L’introduzione dell’ora solare e lo spostamento delle lancette indietro di sessanta minuti mi regalano 3600 secondi al di fuori del tempo. Ora sono le 2 di notte, tra un’ora saranno di nuovo le 2. E io nel frattempo avrò vissuto in tutto e per tutto, tranne che per il tempo.

Un evasore temporale con i giorni contati, ecco cosa sono. Con un tesoretto di 3600 secondi da custodire gelosamente, fino a quando l’esattore dell’ora legale non ne pretenderà la restituzione.

Mentre riavvolgo le lancette e si rifanno le 2, la mente - come frutta esposta ad arte sul banco del mercante imbroglione - mi offre a buon prezzo un invitante treno di ricordi. Non trassare, arrogante bottegaio, dentro la mela ci sta il verme. Il verme del passato. Ma questi 3600 secondi li voglio riempire di presente, perciò scrivo dell’amore.

L’amore? Treni di sola andata: corsa, stazione, corsa. A differenza degli orologi, non tornano mai indietro. Al limite ritardano.

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18.10.07

è una marchetta, ok? mi pagano

mood: molto invidioso

Devo ammetterlo: quel genio fuori dagli schemi di Tenedle ha fatto una cosa degna di stupore. Si chiama Alter ed è uscito lo scorso 9 ottobre. Credo che sia uno dei migliori cd degli ultimi tempi. Non se lo filano in molti, però qui a Torino RadioFlash sta passando il suo singolo Fintorgasmo (proprio un signor titolone, neh Tenedle?). Ascolto canzoni come Ora di Ricreazione, Notte Fonda, L'Unica Stella e mi dico: cazzo. Ma questo qui come fa a essere italiano?

Segnalazione due. Il fraterno Valerio Damini si è visto pubblicare su Linus di ottobre un conturbante racconto di sesso e adolescenza. Si chiama Pelle ed è stato scelto da Matteo B. Bianchi per la sua rubrica Laboratorio Esordienti. Visto che nessuno di voi si catapulterà in edicola a comprarlo (però la rivista merita, sul serio), posso a questo punto rivelarvi che Pelle si trova - quarto racconto scorrendo la pagina verso il basso - sotto questo link che questo blog linka dall'alba dei tempi.
Bell'esordiente dico io.

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5.10.07

il colore dello sguardo

(i due gatti di Trogir. Foto di Marco B.)

Sapevo che Marco si trovava sulle coste della Croazia, così un giorno gli telefonai: “Ti devo chiedere un favore: scattami una foto dove sei. Non importa a cosa, basta che sia espressamente per me. E che sia una sola”. “La tua richiesta è diabolica”, rispose Marco, e si mise al lavoro.

Il risultato, sorprendente, è in questa immagine: gli sguardi dei gatti abbagliati dal flash della camera restituiscono colori differenti. Forse hanno occhi simili, ma lo sguardo quello no. Proprio come noi.

Il colore dello sguardo è altra cosa dal colore degli occhi. Credo che si possa percepire il colore dello sguardo di una persona senza averla mai guardata negli occhi. E per me che vi conosco quasi soltanto attraverso il blog, non è poca cosa.

P.S. Tecnicamente parlando, immagino che il colore cambi per via della diversa posizione dei gatti rispetto alla direzione del flash. Ma per Marco questo era l'ultimo pensiero.

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