ste||arium

27.3.07

esordi fotografici

lungodora
Avviso ai torinesi (e a chiunque si trovasse a passare per il centro di Torino). Se vi piacciono i ritratti, fino all'8 aprile ne troverete di molto belli all’Ols* di piazza Vittorio Veneto: la mostra si chiama “Uno, nessuno, DieciCento ritratti” ed è organizzata dell’attivissimo gruppo di fotografi torinesi DieciCento. Tra i 55 scatti esposti, figura pure questo di Serena con la faccia all’insù. La foto l’ho intitolata “Guarda quel nido lassù” ed è uno dei miei primissimi ritratti: quando si dice il culo del principiante…

(del resto Serena è veramente fantastica di fronte all’obiettivo)

(ho pure avuto come maestro Cico, uno che con le foto è davvero bravo)

* L'Ols è un bar specializzato in aperitivi

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21.3.07

da starci secchi

shadows
Domani sarà la 16a Giornata Mondiale dell’Acqua e quelli di Tuttoscienze "festeggiano" l'evento con un articolo dal titolo: "Addio ai 10 megafiumi che dissetano il mondo". Se finora collegavamo il problema della carenza di risorse idriche all’Africa e a qualche altro luogo dimenticato da Dio (giusto un anno fa parlavo a modo mio dell’agonia del Mare d’Aral), oggi non possiamo più nasconderci:
la Grande Sete sta arrivando anche in Italia.

Nell’ultimo numero di Specchio, Stefano Ardito elenca in questo pezzo una lunga serie di dati preoccupanti: le nostre risorse idriche sono mal distribuite e per il 65% stanno al Nord contro il 20% del Sud, dove però si preleva il 96% di acqua disponibile contro il 78% del Nord. Inoltre regioni come Sicilia e Puglia stanno rapidamente inaridendo: la desertificazione interessa già il 5% del territorio nazionale ed è un fenomeno destinato a progredire.

Una cosa in particolare mi ha colpito: il vasto ricorso a prelievi di acqua dolce per produrre la neve artificiale sulle piste delle Alpi ha permesso di salvare la stagione sciistica in questo inverno caldo e secco, ma con enormi costi ambientali. Basti pensare che, secondo un rapporto del Wwf citato da Ardito, “per innevare i 23.800 ettari di piste dotate di cannoni occorrono dai 52 ai 95 milioni di litri d’acqua, pari al consumo annuo di un milione di italiani”. (Aggiornamento del 10 aprile. Pier Paolo Falcone ha scovato un errore nell'articolo citato: "Si parla di 95 milioni di litri, e NON di metri cubi. Poiché un metro cubo equivale a 1.000 litri, stiamo parlando di 95.000 metri cubi, che corrispondono al consumo annuo di mille italiani". Grazie per la segnalazione!)

Viviamo in un paese agricolo dove il 70% dell’acqua viene utilizzato per le colture intensive ed è altrettanto vero che consumiamo “solo” 920 metri cubi d’acqua pro capite all’anno (gli americani di metri cubi pro capite ne impiegano 2150 all’anno!), ma è pur sempre importante non dilapidare questa risorsa che in futuro sarà sempre più rara.

Nel nostro piccolo proviamo a responsabilizzarci come era accaduto un mese fa, in occasione di “M’illumino di meno”: basta con gli sprechi di acqua a casa nostra. Ho linkato da YouTube un video che mostra cosa noi (o il nostro gatto…) non dovremo più fare.

Un consiglio: se non l’avete ancora visto, guardate “Una scomoda verità”, il documentario di Al Gore sul problema del riscaldamento globale. Novanta minuti ben spesi.

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19.3.07

free, he's a journalist

Una bella notizia dall'Afghanistan:
hanno liberato il giornalista Daniele Mastrogiacomo!

Ecco la cronaca su Repubblica.

Beh, ora riprendo a scrivere la mia rubrichetta sulla montagna
(meno emozionante, ma anche il mio è giornalismo...
anzi, vedendo come gira, direi che per adesso mi va più che bene così).

AGGIORNAMENTO DEL 21 MARZO

Massimo Gramellini sull'autista di Mastrogiacomo.

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18.3.07

idrogeno

Oggi: “Papà, ho passato uno dei giorni più brutti della mia vita”.
Risposta: “Non dire così, ci sarà sempre un giorno peggiore”.

Se però firmate questa petizione (che vuole obbligare le multinazionali di petrolio a installare almeno un distributore di idrogeno in ogni stazione di servizio) mi strapperete un sorriso. Allora su, firmate…

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8.3.07

meno internet, più energie

pc & closed window
Dal blocco delle auto a blocco del blogger. Ho notato che ultimamente passare dieci giorni lontano dalla blogosfera stava diventando difficile.

Non sarai diventato anche tu un web-addicted?

Il dubbio per lo meno l’ho dissipato: si può fare a meno di Internet per un po’ e senza conseguenze gravi sul piano dell’astinenza. Nel tempo libero ho così approfittato per fare altre cose, che senz’altro fanno meglio alla salute rispetto allo stare per ore con il muso appiccicato allo schermo del pc. In attesa di organizzare con Scrambler un giro in bicicletta nella campagna cuneese (gran cosa, le bici le mette lui), mi sono dilettato a passeggio per Torino nelle vesti di fotografo, ho giocato a calcio, esplorato in notturna l’interno una fornace chiusa da trent’anni, ho iniziato a suonare in un gruppo di Chieri, i Garbin (ma i Noris Pella rimangono, anzi torneranno a farsi sentire più forte di prima), ho scoperto il piacere di andare a teatro. Tutto questo per dire quanto tempo libero si possa ricavare da un uso meno intensivo di Internet, che resta per me un mezzo privilegiato di comunicare, ma che non può erigersi a sostituto della vita reale.

Beh, certo… ma al diavolo: eccomi qua, son tornato. Vi voglio troppo bene per riuscire a fare a meno di voi!

E tanti auguri care mimose ambientaliste :)

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