Aahhh, le paradisiache visioni del web. Che bel paesaggio, il web! Pensa, fino a 5 minuti fa il tuo computer era disconnesso dalla rete, viveva quindi nel suo
presente di ignoranza e autismo all’oscuro del Grande Fluire. Adesso sei qui a guardare il web come se fosse il mare, nello stesso modo in cui un giorno hai guardato il Mediterraneo dal parapetto di quel viale che porta alla stazione di Agrigento. Il fatto è che ti è venuta voglia di buttarti in quel mare; così, aprendo Stellarium, sei entrato a fare parte dell’onnicomprensivo
paesaggio della rete. Questo spazio, nemmeno tuo, questo spazio che ti ospita, è la carta d’identità che sancisce la tua appartenenza alla Serenissima Repubblica di Internet. Un giorno, partendo proprio da qui, inizierai un viaggio che ti porterà nei più remoti angoli della rete, riderai, amerai, ti perderai, forse proverai malinconia. E poi come d’incanto riconoscerai
un cespuglio nel deserto del mare d’Aral, un minuscolo segno della tua presenza nel paesaggio infinito della rete; sarà la chiave per tornare a casa nell’unico luogo che prima di ogni altro hai creato, nella casa di Stellarium, le tue radici, la tua web-ancora che esiste per sognare di fermare questo grande fluire.
Post Scriptum: Stellarium è on-line come i sogni sono on-sleep, se nella mia camera da letto cerco prove tangibili della loro esistenza non ne trovo.